Giunto al compimento dei vent’anni il Progetto Educaria si avvia ad una nuova edizione per il biennio 2022/2023.
Cuore del Progetto, ancora una volta le scuole primarie di Milano. Arricchita di nuovi contenuti didattici e tecnologici, Educaria si avvarrà della rete di monitoraggio della qualità dell’aria di Chiamamilano costituita dal Laboratorio mobile e dalla stazione situata nei giardini pubblici di Porta Venezia presso il “Biolab” del Museo Civico di Storia Naturale.
Educaria –un progetto educativo, scientifico, informativo e di sensibilizzazione sul problema dell’inquinamento atmosferico– ha il proprio fulcro nelle scuole ma si rivolge nello stesso tempo a tutta la cittadinanza, poiché siamo convinti che, nel lungo termine, uno degli strumenti più efficaci per combattere l’inquinamento sia l’educazione e la sensibilizzazione fin dall’infanzia affinché gli adulti di domani possano sapere come e perché si produce l’inquinamento e quali comportamenti adottare per vivere in una città meno inquinata.
Non dobbiamo dimenticare infatti che l’inquinamento atmosferico non può e non deve essere accettato in maniera passiva come una immodifcabile conseguenza del nostro modello di sviluppo, al contrario, gli effetti e le conseguenze negative sulla nostra salute, e in generale sull’ambiente in cui viviamo, possono essere contrastati e mitigati a patto che le istituzioni compiano il proprio dovere e che i cittadini siano in grado di cooperare attivamente, cominciando, ad esempio, col modificare i propri comportamenti individuali e prendendo coscienza della effettiva gravità della situazione.
Se infatti per giungere ad una soluzione del problema sono necessarie strategie e misure strutturali e di lungo periodo, ci si rende sempre di più conto che gli strumenti abitualmente usati dall'amministrazione si dimostrano purtroppo largamente insufficienti se a cambiare non sono gli atteggiamenti e –soprattutto- i comportamenti dei singoli.
La partecipazione attiva all'azione di monitoraggio ambientale rappresenta uno strumento primario di coinvolgimento, sensibilizzazione e informazione dei cittadini. Di ciò sono ben consapevoli le istituzioni scolastiche che, nella loro veste di moltiplicatore sociale di comportamenti virtuosi, rappresentano un partner ideale nella realizzazione di un progetto di educazione ambientale, esercitando una funzione di "volano" che si riflette su genitori ed insegnanti, sulle istituzioni e, in generale, sull'intera società.
La nuova edizione del progetto ha una durata prevista di due anni in cui, come nelle precedenti edizioni, il nostro laboratorio stazionerà nelle scuole primarie di Milano. Ogni mese, durante il periodo di rilevazione dei dati nel cortile della scuola, verranno organizzate attività didattiche e visite guidate effettuati esperimenti e giochi che coinvolgeranno gli alunni attraverso una metodologia sperimentale e li avvicineranno all’importante tematica della qualità dell’aria che respiriamo.
Grande importanza viene attribuita all'aspetto informativo del progetto: è dunque possibile accedere, attraverso le pagine del sito web www.educaria.it, ai dati rilevati dagli strumenti del laboratorio e dagli altri punti di rilevamento della nostra rete di monitoraggio.
Per ogni informazione riguardante il progetto è possibile visitare il sito www.chiamamilano.it/educaria o scrivere all'indirizzo educaria@chiamamilano.it
Chiamamilano - Milano, febbraio 2022
Ragazzi, lo sapete che cos'è l'aria? Avete mai provato a pensare di cosa è fatta? Non preoccupatevi, anche se non lo sapete, questo è un piccolo manuale studiato per voi e dopo averlo letto saprete tante cose che adesso vi sembrano strane. Prima di tutto chiariamo una cosa: l'aria è ciò che voi respirate, e quindi è anche dentro di voi….se trattenete per un po' il respiro potrete capire bene quello che vi sto dicendo, infatti ad un certo punto dovrete respirare di nuovo. Questo significa che nell'aria c'è qualcosa che serve al nostro corpo per svolgere le sue normali funzioni.
Nell'aria ci sono diverse sostanze che esistono sotto forma di gas. C'è anche la presenza di acqua che in questo caso non è liquida, ma si presenta come vapore acqueo.
La materia si presenta in tre stati: gassoso, liquido e solido. Prendete l'acqua per esempio: nel suo stato gassoso è vapore acqueo; lo stato liquido lo conosciamo bene; quando è solida si presenta sotto forma di ghiaccio o neve.
Oggi sappiamo che l'aria che respiriamo risulta costituita principalmente da 2 elementi fondamentali: azoto (N) e ossigeno (O2), ma sono presenti anche (in minima parte) argon (Ar), elio (He), neon (Ne), kripton (Kr) e xenon (Xe); la presenza di questi elementi in atmosfera rimane costante fino a 100 km di altezza. Entro questo limite avvengono tutti i fenomeni che ci interessano da un punto di vista biologico, meteorologico e climatico.
La composizione dell'atmosfera fu determinata e i suoi componenti quantificati verso la fine del XVIII secolo, quando gli scienziati Rutherford e Cavendish scoprirono la presenza di azoto (N2) come componente principale, mentre Scheele e Priestley vi trovarono l'ossigeno (O2); prima di allora l'aria era considerata come elemento semplice mescolato con una certa quantità di vapore acqueo.
L'ossigeno è l'elemento più abbondante sulla terra, infatti si trova in combinazione chimica con molti altri elementi. E' presente in molti minerali, nelle rocce e in tutti i corpi viventi, sia animali che vegetali: senza l'ossigeno non può esistere la vita. L'ossigeno determina numerose trasformazioni chimiche chiamate ossidazioni, cioè si combina con molti altri elementi formando gli ossidi. Le ossidazioni, sprigionano sempre una certa quantità di calore. Sovente, sono rapide e sprigionano una quantità di calore tale da produrre persino la fiamma, in questo caso si chiamano combustioni. In presenza di ossigeno puro le combustioni sono molto rapide e pericolose. Fortunatamente nell'aria vi è una gran quantità di azoto, che rallenta la combustione. L'anidride carbonica, invece, che rallenta la combustione, è nociva all'uomo e agli animali, ma è indispensabile nei processi di fotosintesi clorofilliana che interessano le piante del nostro pianeta.
L'aria forma uno strato gassoso, chiamato atmosfera, che avvolge tutta la Terra come una sottile pellicola dallo spessore molto piccolo (se il nostro pianeta fosse una mela, l'atmosfera avrebbe uno spessore pari alla buccia). Tutti i pianeti del Sistema Solare, eccetto Mercurio e Plutone, hanno un'atmosfera che rimane ancorata alla superficie grazie alla forza di gravità.
La parte dell'atmosfera che è più a contatto con noi si chiama Troposfera, ed è in questa che si concentra l'80% dei gas e dei vapori atmosferici; il suo spessore è variabile, e risulta maggiore ai tropici e minore ai poli. Qui hanno luogo i fenomeni meteorologici.
L'atmosfera è suddivisa in zone chiamate sfere. All'interno di queste alcuni valori quali temperatura, pressione, densità, umidità e composizione rimangono costanti o variano molto lentamente; tali strati sono intervallati tra di loro dalle cosiddette pause, ovvero sottili strisce in cui i valori sopra indicati variano bruscamente.
In questa tabella viene riassunta la divisione in sfere e pause:
Troposfera | Tropopausa | Stratosfera | Stratopausa | Mesosfera | Mesopausa | Termosfera |
5-18 km s.l.m.* |
8-18 km s.l.m. |
18-50 km s.l.m. |
50 km s.l.m. |
50-80 km s.l.m. |
80-100 km s.l.m. |
+ di 85 km s.l.m. |
*Sul Livello del Mare |
Troposfera | 5-18 km s.l.m.* |
Tropopausa | 8-18 km s.l.m. |
Stratosfera | 18-50 km s.l.m. |
Stratopausa | 50 km s.l.m. |
Mesosfera | 50-80 km s.l.m. |
Mesopausa | 80-100 km s.l.m. |
Termosfera | + di 85 km s.l.m. |
*Sul Livello del Mare |
Dovete sapere che l'acqua, sotto forma di vapore, si trova esclusivamente nella Troposfera, in quantità sufficiente per la formazione delle nuvole.
Anche le impurità immesse nell'aria da attività umane o da fenomeni naturali, come le eruzioni vulcaniche, hanno un'importante ruolo nella nascita delle nuvole. Le particelle liberate in questo modo, che costituiscono il pulviscolo, favoriscono infatti l'unione delle molecole di vapore perché attirano le molecole d'acqua. Per questa loro capacità vengono anche chiamate "nuclei di condensazione".
La concentrazione di vapore acqueo può variare molto, ragion per cui esso è escluso dal calcolo delle percentuali appena visto, che si riferiscono all'aria secca.
L'acqua proviene dalla Terra e si libera nell'atmosfera grazie ad un processo detto evaporazione: quando l'aria sopra la superficie del mare si riscalda forma il vapore acqueo, il quale sale verso l'alto. Salendo, incontra temperature più basse e può tornare allo stato liquido grazie ad un fenomeno detto di condensazione che dà origine a delle goccioline galleggianti nell'aria che possono ricongiungersi tra loro.
È questo il modo in cui si formano le nuvole, le quali possono raggiungere dimensioni tali da diventare eccessivamente pesanti: in questo caso avranno luogo le precipitazioni al suolo in forma liquida (pioggia) o solida (neve o grandine). Tra le varie manifestazioni visibili della condensazione del vapore acqueo si hanno nebbia, pioggia, neve, grandine, rugiada e brina.
Le sostanze di cui abbiamo parlato prima rappresentano i costituenti principali dell'atmosfera, ma ce ne sono anche altre che vengono introdotte sia da fenomeni naturali, sia dall'attività umana. Queste escono dall'atmosfera, ma a volte rimangono per un po'di tempo, e hanno vari effetti. Le sostanze di passaggio possono essere liberate naturalmente, oppure essere immesse dall'uomo; in questo ultimo caso, soprattutto se gli effetti sono nocivi per l'uomo e l'ambiente, si parla di inquinamento.
Le concentrazioni dei composti in atmosfera sono quasi costanti, il che ci può far pensare che così come vengono immessi, possano essere rimossi grazie a particolari fenomeni che ne permettono l'uscita. La loro elevata capacità di reagire con altri elementi è un modo con cui queste sostanze possono comparire e sparire all'interno dell'atmosfera.
È intressante sapere per quanto tempo queste sono presenti nell'aria, ad esempio l'azoto (N2) rimane per un milione
di anni, mentre l'argon (Ar) può essere presente addirittura per 10 milioni di anni.
Ci sono anche molecole che circolano in atmosfera per molto meno tempo, come gli ossidi di azoto (N2O2, N2O, NO) o l'anidride solforosa (SO2 che rimangono per pochi giorni o settimane.
Sapete che cosa significa inquinamento? Come vedremo meglio tra poco, è una situazione "innaturale" provocata dall'uomo a causa delle sue attività (industria, riscaldamento delle case, traffico automobilistico, etc.). Noi umani immettiamo nell'ambiente delle sostanze estranee, che possono avere degli effetti dannosi sulla nostra salute e sull'ambiente stesso: tali composti sono chiamati inquinanti.
Finora sono stati catalogati circa 4.000 contaminanti dell'aria, prodotti per lo più dalle attività umane con i vari processi industriali, con l'utilizzo dei mezzi di trasporto o in altre circostanze.
Le modalità di produzione e di liberazione dei vari inquinanti sono estremamente varie, allo stesso modo sono moltissime le situazioni che possono intervenire nella loro diffusione in atmosfera. Tra le sostanze di origine naturale che entrano nell'atmosfera ci sono quelle prodotte dall'attività degli organismi viventi, dagli oceani, dai vulcani e dagli incendi (questi ultimi non sempre possono essere considerati come sorgenti naturali, poiché non è sempre possibile sapere se essi siano stati originati o meno dall'attività umana).
Nelle città la composizione dell'aria è notevolmente influenzata dalle attività umane e le immissioni non sono per nulla trascurabili, e possono coinvolgere sia le zone vicine, sia l'intera atmosfera terrestre.
A seconda di come entrano in atmosfera gli inquinanti possono essere suddivisi in due categorie: se vengono immessi direttamente nell'atmosfera vengono chiamati "inquinanti primari". Una volta nell'aria, questi composti possono essere modificati da alcuni fattori, ad esempio la luce del sole, e dare come risultato altre sostanze inquinanti: ecco gli "inquinanti secondari".
Fino ad alcune decine di anni fa (negli anni ‘70) l'inquinamento veniva provocato da componenti diverse da quelle che ci sono adesso; l'inquinamento "primario" derivato da tali immissioni veniva chiamato smog. Con questa parola, a Londra, si indicava l'effetto visivo di fumo (smoke) e nebbia (fog), ed esso era maggiore intorno all'alba nella stagione invernale.
Il tipo di inquinamento che c'è oggi invece è un po' diverso, perché le sostanze rilasciate dall'attività umana sono diverse da quelle di una volta.
Quando queste vengono modificate dall'azione della luce solare abbiamo la produzione di uno smog diverso da quello esistente decenni fa perché di origine secondaria; questo nuovo tipo di inquinamento è più dannoso durante le ore più calde e assolate del giorno e nel periodo estivo.
Vediamo ora nel dettaglio alcune di queste sostanze.
Rispetto agli anni '70 gli inquinanti atmosferici sono radicalmente mutati: allora per determinare la salute dell'aria venivano misurate le concentrazioni di sostanze come l'anidride solforosa e le polveri totali sospese (PTS), dovuti al grande consumo di combustibili fossili, come carbone e petrolio. Ai giorni nostri, grazie ad un adeguato trattamento dei combustibili e al maggior impiego di gas naturale (metano), la quantità in atmosfera di anidride solforosa si è notevolmente ridimensionata. Essendo aumentato il traffico delle autovetture risulta più utile misurare la presenza di altri inquinanti, come le polveri sottili (PM10 e PM2,5), il biossido di azoto (NO2), il monossido di carbonio (CO), il benzene (C6H6) e l'ozono (O3).
In natura questi inquinanti si producono per azione dei fulmini, degli incendi e delle emissioni vulcaniche. L'uomo, invece, libera ossidi di azoto dagli impianti di riscaldamento, mediante alcuni processi industriali e con i gas di scarico dei veicoli a motore. Gli ossidi di azoto contribuiscono alla formazione delle piogge acide: l'acqua di queste precipitazioni non è pulita come sembra, e quando arriva sul terreno libera sostanze dannose.
Questi inquinanti secondari possono causare alterazioni degli equilibri ecologici, provocando il fenomeno di eutrofizzazione, con conseguente proliferazione di alghe.
Il monossido di azoto si origina in condizioni di elevata temperatura, nei processi di combustione che avvengono in presenza di aria per reazione tra l'azoto e l'ossigeno atmosferico. Successivamente il monossido di azoto reagendo con l'ossigeno dell'atmosfera o con l'ozono troposferico (nelle ore di maggiore irraggiamento solare) da origine al biossido di azoto il quale è uno dei fattori inquinanti secondari che attivano i processi di formazione dello smog fotochimico. Tali composti possono rimanere in atmosfera per alcuni giorni.
L'ossigeno non è sempre una sostanza per noi benefica: questo elemento nella sua forma più semplice è rappresentato da un solo atomo, ma così non può stare: si associa quindi a formare molecole a due atomi (l'ossigeno che respiriamo) o a tre atomi (un gas chiamato ozono, dannoso per la salute).
Quando il biossido di azoto viene colpito dalla luce del sole produce ozono: negli strati bassi dell'atmosfera a contatto con il suolo, questo si comporta come un vero e proprio inquinante. In troposfera viene generato a partire dall'azione della radiazione solare sulle molecole di biossido di azoto.
L'ozono è un gas serra, che modifica l'equilibrio dell'atmosfera, producendo un riscaldamento globale. Inoltre è considerato un pericoloso inquinante secondario poiché può compromettere il funzionamento della fotosintesi e causare delle lesioni sulle foglie delle piante. Su gomme e fibre tessili provoca alterazioni chimiche riducendone l'elasticità e rendendo fragile il materiale.
In atmosfera ci sono delle polveri microscopiche che restano sospese nell'aria; queste si originano sia per cause naturali sia per intervento dell'uomo e sono: sabbie, ceneri vulcaniche, pollini e spore, ma anche il pulviscolo delle emissioni industriali spesso dovuto all'utilizzo di alcuni carburanti (ad es. gasolio) e processi industriali.
Tali polveri possono essere costituite da diversi elementi inquinanti (piombo, nichel, zinco, rame, cadmio, fibre di amianto, solfati, nitrati, idrocarburi policiclici pesanti, polvere di carbone e cemento).
La presenza di queste sostanze provoca perdita di visibilità atmosferica, accumulo di sostanze nocive nella catena alimentare e piogge acide. Normalmente il particolato si classifica in base alle dimensioni delle particelle che lo compongono e viene suddiviso in PM10 e PM2,5.
Essi sono considerati inquinanti secondari.
Questa sostanza (inquinante primario) è presente nei carburanti, e in generale nei vari prodotti derivati dal carbone e dal petrolio;
appartiene alla categoria dei composti organici volatili e purtroppo è una sostanza cancerogena e quindi è molto pericolosa per l'uomo e i suoi effetti si manifestano anche a concentrazioni ridotte. La benzina verde che viene messa nelle auto e il fumo delle sigarette ne contengono un bel po'!
Le benzine verdi contengono benzene perché viene impiegato come antidetonante (al posto del piombo, presente nei vecchi carburanti; buona parte di questo inquinante dell'aria (circa il 90%) proviene dal traffico automobilistico. Il restante 10% deriva da alcuni processi industriali che avvengono nelle fonderie, nei cicli di produzione di solventi e vernici, per il trattamento del legno, sgrassaggio e verniciatura, e nelle lavorazioni metalmeccaniche. Inoltre, il benzene, pur essendo dimostrata la sua pericolosità, è ampiamente usato nelle industrie per la produzione di alcuni composti chimici e di alcuni tipi di gomme, lubrificanti, coloranti, inchiostri, collanti, detergenti e pesticidi.
Conosciuto col nome di anidride solforosa, questo inquinante proviene dagli impianti per il riscaldamento e in parte anche dalle emissioni dei veicoli diesel (per una percentuale inferiore pari al 6-7%), dalle industrie e dalla produzione di energia elettrica; in natura invece deriva dall'attività dei vulcani.
È un inquinante primario che può provocare le piogge acide, con danni alla salute delle piante e all'agricoltura, ma ha anche effetti corrosivi sui monumenti in pietra, in particolare su quelli in marmo. Il suo tempo di permanenza massimo è di alcune settimane.
È l'inquinante gassoso più abbondante in atmosfera. Esso viene dai processi di combustione incompleta dei combustibili fossili, che avvengono in deficit di ossigeno o elevata temperatura. Anche per questo inquinante la sorgente principale è rappresentata dal traffico cittadino delle automobili, ma esso viene prodotto anche dalle industrie (aziende metalmeccaniche, fonderie). I danni che provoca sono numerosissimi sia per l'uomo sia per l'ambiente; è molto pericoloso perché è l'inquinante più abbondante in atmosfera e può rimanere in circolazione per mesi.
Il monossido di carbonio è un inquinante primario che ha un notevole impatto sulla salute dell'uomo, e i suoi effetti possono variare notevolmente a seconda delle concentrazioni, con risultati talvolta drammatici, poiché è totalmente privo di odore e la sua presenza non può essere avvertita come avviene per gli altri composti.
L'inquinamento causato da queste sostanze negli ambienti aperti viene definito esterno (o outdoor),mentre l'inquinamento nei luoghi confinati, come gli edifici: scuole, case, uffici, viene indicato come inquinamento interno o indoor. La qualità dell'aria negli ambienti confinati viene infatti spesso indicata come Indoor Air Quality.
Uno degli inquinanti più pericolosi dell'aria indoor è rappresentato dal fumo prodotto dalle sigarette.
Il "fumo passivo" (passive smoke o second hand smoke) è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che vivono a contatto con uno o più fumatori attivi ed è il principale inquinante degli ambienti chiusi.
Infatti quando una sigaretta viene fumata, il fumo che si sviluppa è di due tipi:
• centrale (in inglese chiamato mainstream smoke) che rappresenta il fumo attivo ed è prodotto dall'aspirazione del fumatore in gran parte inalato (corrente primaria) e solo in parte espirato (corrente terziaria).
• laterale (in inglese sidestream smoke) che rappresenta il fumo passivo ed è prodotto prevalentemente dalla combustione lenta della sigaretta lasciata bruciare passivamente nel portacenere o in mano fra un "tiro" e l'altro (corrente secondaria) e dal fumo espirato dal fumatore attivo (corrente terziaria).
Questa distinzione tra i due tipi di fumo corrisponde a differenze nella loro composizione.
Ricerche di chimica analitica hanno dimostrato che nel fumo "laterale" alcune sostanze irritative, ossidanti e cancerogene sono presenti in concentrazione superiore a quella del fumo "centrale"; naturalmente il fumo "laterale" è molto diluito nell'aria ambiente, mentre il fumo "centrale" è concentrato tutto all'interno dell'apparato respiratorio del fumatore.
Osservando gli effetti che le sostanze inquinanti hanno sia a livello locale (cioè vicino alla sorgente), sia a livello globale (piogge acide, effetto serra) si comprende come siano necessarie frequenti valutazioni delle loro concentrazioni, per poter mantenere un costante controllo sulla salute dell'aria.
La definizione della qualità dell'aria è data dal confronto fra i dati misurati, i parametri di riferimento fissati per la tutela della salute e dell'ambiente, e l'estensione del territorio nel quale avvengono le emissioni.
Bene ragazzi! Ora facciamo un po' il punto della situazione: abbiamo visto che le sostanze inquinanti possono provocare effetti dannosi sia vicino al luogo in cui vengono prodotti (per esempio possono avere ripercussioni sulla salute dell'uomo), sia lontano da essi (piogge acide ed effetto serra su tutto il pianeta!). Quindi, se l'aria sta male, ha bisogno anche lei di cure, e per potergliele fornire è importante che si abbiano costanti informazioni sul suo stato di salute. Abbiamo visto che spesso, se l'aria è malata, anche noi ne risentiamo perché le sostanze inquinanti entrano nel nostro corpo quando respiriamo. Bisogna lavorare tanto!
Innanzi tutto bisogna capire quali sono le sostanze che sono nocive alla nostra salute, e se ne basta una piccola quantità per farci stare male oppure se bisogna respirarne di più.
Per definire il grado di inquinamento è necessario conoscere i "livelli soglia", ovvero i limiti accettabili delle concentrazioni in atmosfera di sostanze nocive, oltre i quali si riscontrano effetti dannosi su una vasta gamma di organismi, incluso l'uomo.
Impariamo a conoscere meglio i vari strumenti utilizzati per controllare la salute dell'aria.
Pensate che esiste addirittura un satellite della ESA (Agenzia Spaziale Europea) che dall'alto fotografa la Terra e riesce ad individuare le sostanze inquinanti dell'atmosfera.
Anche se restiamo con i piedi per terra, possiamo comunque vedere dei sistemi di controllo più semplici, ma altrettanto validi:
per esempio, in molte città italiane ci sono delle centraline distribuite in luoghi strategici, in grado di rilevare la presenza dei vari inquinanti nell'aria e, valutandone la tossicità, di darci importanti informazioni sul suo stato di salute. Ci sono anche dei laboratori allestiti su furgoni, che si spostano da un punto all'altro per darci ulteriori informazioni….tutto molto efficace!
Oltre a inquinanti "tradizionali" come anidride solforosa, ossidi di azoto, ozono e monossido di carbonio oggi vengono fatti rilevamenti anche di particolato atmosferico e benzene.
I sistemi di monitoraggio nelle diverse città sono cambiati negli ultimi anni e sono diventati più precisi, per cui si riescono a ricavare informazioni più dettagliate. Ci sono sistemi di rilevamento che hanno estensioni tali da fornire una dettagliata panoramica sulla situazione dell'aria: sono operative in molte città italiane centraline che misurano la presenza di inquinanti in atmosfera.
Esistono inoltre dei laboratori mobili, grazie ai quali si è in grado di analizzare la presenza di ossidi di azoto, monossido di carbonio, anidride solforosa, ozono e PM10.
Tutte queste apparecchiature, tuttavia, sono molto costose e non danno una valutazione generale, ma i loro risultati si riferiscono solamente ai luoghi in cui sono disposte le centraline. Un metodo diverso, utilizzato per valutare questi parametri in vaste aree regionali è costituito dal "biomonitoraggio", con il quale si valuta l'accumulo di sostanze nocive negli organismi, e le modificazioni nella composizione delle comunità animali e vegetali. Un vantaggio dell'uso di queste tecniche sono i bassi costi e il fatto che possono dare una panoramica più estesa della qualità dell'aria.
È importante tenere presente che le condizioni meteorologiche (vento, precipitazioni, instabilità atmosferica) influiscono notevolmente sulla qualità dell'aria che respiriamo.
Ad esempio, la particolare conformazione orografica della Val Padana, chiusa a nord dalle Alpi e a sud dagli Appennini, rende la condizione climatica più stagnante rispetto ad altre regioni europee, per cui si ha un aggravamento dei valori inquinanti, perché qui le sostanze rimangono più a lungo. Questa condizione influisce sulle elevate concentrazioni di alcuni inquinanti, come il PM10 e gli ossidi di azoto.
Iniziamo col parlare dei polmoni, spiegando brevemente cosa sono e quale funzione hanno.
Prima di farlo però, facciamoci una domanda: "respirare è necessario"? Ognuno di noi durante la giornata sente più volte stimoli come la fame, la sete, ma qualcuno ha mai sentito lo stimolo del respirare? La risposta è sicuramente no. Ma allora abbiamo bisogno di respirare? Sì, è importantissimo ed è per questo che lo facciamo in modo automatico e involontario senza avvertirne lo stimolo.
L'aria contiene un gas, l'ossigeno, che con la respirazione deve giungere ai polmoni. Per far questo, entra dalle prime vie respiratorie naso e bocca, scende attraverso la trachea, per entrare poi nei due bronchi principali e giungere finalmente nei polmoni (fig 1).
Una volta entrata nei nostri polmoni, l'aria continua a seguire la strada dei bronchi (fig 2) che ramificandosi si dividono più volte, dando luogo ai bronchioli. Questi terminano in alcune cavità molto piccole chiamate alveoli polmonari (fig 3). I due polmoni insieme posseggono circa 750 milioni di alveoli.
L'alveolo è una struttura complessa; immaginiamola come un piccolo laboratorio chimico dove avvengo delle reazioni che permettono all'ossigeno contenuto nell'aria respirata di giungere ai globuli rossi (che sono delle cellule del sangue). Il globulo rosso è una sorta di "carrello" che ha il compito di "agganciare" e trasportare le molecole di ossigeno verso tutte le cellule del nostro corpo, dove verrà poi utilizzato. Mediante il cibo, il nostro corpo si fornisce dell'energia necessaria per il lavoro quotidiano: camminare, correre, leggere, scrivere, parlare... Ma per ottenere la giusta energia ci serve l'ossigeno.
Nelle cellule le sostanze nutritive si combinano con questo gas, sviluppando energia in modo graduale e provocando, grazie ad alcuni meccanismi biochimici, il corretto funzionamento delle cellule e quindi di tutto il nostro corpo.
Sono i movimenti respiratori a consentire ai polmoni di riempirsi (ventilazione polmonare). Essi si articolano in due fasi distinte:
• L'inspirazione. L'aria ricca di ossigeno entra attivamente nei polmoni grazie ad un movimento di espansione della cassa toracica, la quale aumenta di volume, provocando un'azione che risucchia l'aria fresca.
A questo scopo il diaframma, l'ampio muscolo che separa la cavità toracica dall'addome e che in posizione di riposo è a forma di cupola, si abbassa e si appiattisce; contemporaneamente i muscoli intercostali si contraggono e spingono in alto e in fuori la cassa toracica. Insieme a questa si espandono anche i polmoni. Più intensa è l'azione dei muscoli intercostali più aria entra nei polmoni.
• L'espirazione. In questa fase l'aria povera d'ossigeno viene espulsa passivamente. Ciò avviene quando i muscoli e il diaframma, che hanno provocato l'inspirazione, si rilasciano. Si determina così una costrizione della gabbia toracica e una contrazione dei polmoni che, essendo molto elastici, spremono l'aria verso l'esterno
L'atto della respirazione risulta molto utile anche per eliminare sostanze come l'anidride carbonica, il cui eccesso è dannoso per l'organismo. Questo ulteriore gas, che si forma come scarto del lavora fatto dalle cellule, deve esser allontanato dal nostro corpo, e per farlo ci serviamo ancora dei polmoni.
Già dei polmoni, ma cosa sono esattamente?
I polmoni sono due organi elastici e spugnosi situati all'interno della cavità toracica (fig 4). Il polmone destro, è formato da tre lobi polmonari mentre quello sinistro da due. I tre lobi del polmone destro sono rispettivamente inferiore, medio e superiore. Il polmone sinistro non presenta il lobo medio, ed è per questo che è un po' più piccolo.
Durante la normale respirazione i polmoni -come già accennato prima- si espandono e si contraggono facilmente e ritmicamente all'interno della gabbia toracica. Per facilitare questo movimento e lubrificare le parti che si muovono, ogni polmone è avvolto in una membrana umida e liscia composta di due strati (la pleura).
La pleura protegge il polmone dallo sfregamento contro le costole quando inspiriamo (entra aria nei polmoni) ed espiriamo (esce l'aria dai polmoni). Il polmone sinistro ha nella parte centrale una cavità che ospita il cuore (fig 5).
Ma come riescono i polmoni a non riempirsi di sporco? Semplicemente perché possiedono un sistema autonomo di pulizia. Il rivestimento interno delle vie respiratorie è formato da cellule che creano un liquido denso e viscoso chiamato muco. Questo liquido cattura la polvere e trattiene i vari microrganismi presenti nell'aria. Inoltre, vi sono dei sottilissimi peli detti ciglia, che servono da filtro e che con le loro vibrazioni trasportano il muco con le impurità verso la trachea, dalla quale si espelle con un colpo di tosse. Alcune sostanze come ad esempio il fumo di sigaretta, intossicano le cellule impedendo alle ciglia di funzionare correttamente e annullando così tutto il benefico sistema per la pulizia dei nostri polmoni.
Le sostanze inquinanti presenti nell'aria che respiriamo, danno spesso luogo a delle infiammazioni di tutto l'apparato respiratorio, dal naso-bocca in cui l'aria entra, alla parte finale d'arrivo, identificata con gli alveoli. Le dimensioni delle particelle inalate sono determinanti nel provocare le varie malattie: solo le particelle più piccole (1,1 µm) giungono agli alveoli alterando la capacità che ha il polmone di effettuare gli scambi gassosi.
Fin dove arrivano le polveri respirate? | |
Si fermano alla cavità orale-nasale: | da 7 µm (micron) in su |
Arrivano fino alla laringe: | da 4,7 a 7 µm |
Arrivano fino alla trachea e bronchi principali: | da 3,3 a 4,7 µm |
Arrivano fino ai bronchi secondari: | da 2,1 a 3,3 µm |
Arrivano fino ai bronchi terminali: | da 1,1 a 2,1 µm |
Arrivano fino agli alveoli: | tutte quelle sotto gli 1,1 µm |
Quando l'apparato respiratorio entra in contatto con agenti inquinanti, il primo sintomo che si ha è spesso la tosse. Se il meccanismo delle cellule che tappezzano le vie respiratorie è incapace di mantenerle pulite, si verifica il "colpo di tosse": con uno sforzo respiratorio espelliamo bruscamente l'aria dai polmoni. Dopo aver chiuso ermeticamente le corde vocali per fare aumentare la pressione interna dei polmoni, l'aria viene espulsa immediatamente dalla bocca con una forza straordinaria e ad una velocità di circa 100 Km/h.
Altrettanto importante è lo starnutire: accade semplicemente che espelliamo una gran quantità di aria che porta via polvere, germi e altri fattori irritanti annidati nelle vie respiratorie.
Passiamo ora in rassegna le principali patologie a carico dell'apparato respiratorio che possono essere direttamente provocate o acutizzate dagli agenti inquinanti, incluso ovviamente il fumo di sigaretta:
• Bronchite acuta: malattia caratterizzata da produzione di muco. Anni di esposizione all'inquinamento e al fumo di sigaretta alterano le pareti dei bronchi, rendendole più spesse e gonfie e distruggendo le ciglia. In questo modo, il diametro dei bronchi si restringe, aumenta la produzione di catarro e il passaggio dell'aria diventa più difficoltoso. Viene definita cronica quando caratterizzata da tosse ed espettorazione di muco purulento per almeno 3 mesi all'anno per 2 anni consecutivi.
• BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva): Malattia cronica dei bronchi e dei polmoni caratterizzata da tosse, catarro, mancanza di respiro e ostruzione bronchiale.
• Enfisema: Distensione delle vie aeree distali (bronchiolo terminale) con distruzione dei setti alveolari. Generalmente sopraggiunge nelle persone più avanti con l'età (dopo i 50 ed entro i 75 anni). Queste persone possono presentare tosse ma non è una tosse particolarmente grave e non produce catarro. Il sintomo dell'enfisema è invece la mancanza di respiro sia sotto sforzo che a riposo.
• Neoplasia Polmonare: Il tumore del polmone (meglio definito carcinoma broncogeno) si forma quando le cellule dell'epitelio dei bronchi, cronicamente intossicate e infiammate per gli agenti irritanti come inquinamento e fumo, impazziscono e si moltiplicano in maniera incontrollata (neoplasia). Questo avviene mediamente dopo almeno 10-15 anni dall'inizio del processo di "bombardamento" cellulare da parte degli agenti cancerogeni (il danno è cumulativo). Possibili sintomi d'esordio: tosse, dolori al torace, emoftoe (sangue nel catarro), dispnea, dimagrimento, febbre.
I numeri
In tutto il mondo, questa malattia causa all'incirca 1 milione di morti all'anno, un terzo dei quali nei paesi in via di sviluppo.
Il 90% circa dei pazienti affetti da tumore del polmone sono fumatori.
I fumatori sviluppano un tumore del polmone in circa il 13% dei casi.
I mariti e le mogli dei fumatori hanno il 30% di rischio in più rispetto ai coniugi dei non fumatori di ammalarsi di questa malattia.
In Italia i nuovi casi di tumori del polmone ogni anno sono 35.000.
I pazienti ancora sopravviventi a 5 anni dalla diagnosi sono purtroppo solo il 10% (nonostante i progressi in campo di chirurgia, chemioterapie e radioterapia)
Sono malattie che possono peggiorare a causa del fumo e dell' inquinamento, ma non ne sono direttamente provocate. Ciò non toglie che nella nostra società, dal punto di vista sanitario, abbiano un ruolo molto importante. Infatti, gli scienziati hanno messo in evidenza che negli ultimi anni allergie e individui asmatici sono in aumento, soprattutto tra i più giovani.
È una malattia che consiste nella diminuzione del diametro dei bronchi. Si manifesta con una difficoltà respiratoria che insorge improvvisamente. La sua caratteristica non è tanto quella di impedire l'entrata dell'aria nei polmoni, quanto quella di rendere molto difficoltosa la sua fuoriuscita.
Sono una reazione dell'organismo umano di fronte a determinate sostanze presenti nell'ambiente o interne al corpo. Si manifesta con sintomi quali: pruriti, arrossamenti cutanei, difficoltà respiratorie.
Dalla prima rivoluzione industriale l'immissione delle sostanze inquinanti nell'atmosfera è aumentata così tanto, in quantità e velocità, da diventare ormai incompatibile con la capacità dell'atmosfera di accogliere questi intrusi senza compromettere la salubrità dell'aria e senza conseguenze per il clima e la vita degli organismi.
Il problema della qualità dell'aria è stato all'inizio affrontato come un problema delle aree urbane e industriali, ma negli ultimi decenni le cose sono cambiate: sia perché la situazione è progressivamente peggiorata, sia per le maggiori conoscenze sui danni ambientali provocati dalle attività umane.
Le conseguenze di questo cambiamento osservate finora e previste per il futuro sono tutt'altro che positive, e il problema dell'inquinamento atmosferico ha assunto una scala planetaria.
Gli interventi per ridurre in maniera significativa l'inquinamento atmosferico necessitano di soluzioni strutturali e di lungo periodo, che coinvolgano interi settori (produzioni industriali, trasporti, incenerimento dei rifiuti, agricoltura etc.). Esistono inoltre delle norme di comportamento quotidiano grazie alle quali anche il singolo può dare il suo contributo.
A questo punto non rimane altro che rimboccarsi le maniche e cercare di fare del nostro meglio per migliorare la salute dell'aria: in seguito vedrete che, se seguirete i consigli dati, diventerete dei perfetti protettori dell'atmosfera. Controllate bene i vostri genitori: essi magari fanno qualcosa che può inquinare, per cui ditegli voi come devono comportarsi. Leggete bene, insieme ai vostri genitori, i seguenti consigli.
Per evitare di introdurre questi composti nelle vostre case ci dovrebbero essere delle caldaie moderne ed efficienti (a gas con camere di combustione sigillata) e ogni tanto bisognerebbe farle controllare da tecnici esperti.
Noi bambini: Quando siete in auto, mi raccomando, dite ai vostri genitori di guidare con prudenza, non solo perché evitano rischi inutili, ma anche perché in questo modo inquinano di meno. Infatti la produzione di ossidi di azoto aumenta quando essi guidano a velocità sostenuta, e quando accelerano.
Siccome l'ozono viene prodotto dalla luce solare e dagli ossidi d'azoto, bisogna seguire i consigli che vi ho dato prima per questi composti.
Tenete le condizioni della vostra auto sotto controllo, verificando con regolarità anche la pressione degli pneumatici e la convergenza delle ruote. Quando vi è possibile, evitate l'uso dell'auto e optate per il trasporto pubblico o per spostamenti a piedi e in bicicletta o con altri mezzi ad emissione nulla.
Noi bimbi: Se siete sportivi e vi piace stare all'aria aperta, fatelo con i vostri genitori, ma durante le ore più fresche della giornata, magari alla sera prima di cena, perché in questo momento c'è meno ozono nell'aria.
Quando andate a scuola scoraggiate i vostri genitori dall'accompagnarvi con la macchina e organizzate un Piedibus! All' entrata e all'uscita delle scuole le strade limitrofe sono prese d'assalto dalle automobili che congestionano l'intera zona di traffico.
Promuovere tra i compagni l'andare a scuola a piedi è un modo per rendere la città più vivibile, meno inquinata e meno pericolosa. Dobbiamo cominciare a cambiare le nostre abitudini e il Piedibus ci consente una scelta semplice ed efficace!
Siate prudenti in auto, e magari, se dovete spostarvi in un luogo vicino, lasciate la macchina a casa e di fatevi una bella passeggiata!
Per diminuire invece l'esposizione al particolato aerodisperso, bisogna cercare di evitare l'attività fisica all'aperto nei giorni in cui le concentrazioni relative a tali inquinanti sono più elevate.
A voi atleti, quindi, conviene controllare ogni tanto su internet la qualità dell'aria, per evitare di respirare questi antipaticissimi inquinanti.
Qui, se volete, potete sbizzarrirvi a rimproverare i vostri genitori; infatti questo inquinante è presente nel fumo delle sigarette, per cui dateci dentro e spiegate ai fumatori perché devono abbandonare il loro brutto vizio.
Il benzene si trova anche nei solventi e nelle vernici. È un'ottima abitudine controllare sempre le etichette di tali prodotti solventi nei quali il benzene deve essere presente solo fino al 2%; questa indicazione è obbligatoria e va tenuta separata dalle altre percentuali di solventi contenuti nei prodotti.
Per quanto riguarda le vernici, è meglio evitare quelle contenenti dei solventi e utilizzare preferibilmente le lacche diluite con l'acqua.
Fate un favore a voi stessi: state lontani dai gas di scarico delle auto e cercate di non farli entrare in casa vostra, se abitate in una via cittadina molto trafficata; durante le ore in cui ci sono più macchine in giro, evitate di aprire le finestre per far cambiare l'aria in casa vostra.
Fate attenzione a non far fuoriuscire carburante quando fate rifornimento e durante l'estate riempite serbatoi di carburante o taniche nelle ore più fresche della giornata.
Oltre al traffico delle automobili, questo inquinante è prodotto anche dalle industrie; nei giorni di minor inquinamento, magari dopo aver controllato in internet, aprite le finestre e fate entrare un po' d'aria in casa. Dite ai vostri genitori di controllare spesso se i fornelli e le caldaie a gas funzionano bene, e verificate che questi si trovino in ambienti ben aerati.
Laddove non sia possibile un posizionamento adeguato bisogna aerare la stanza in cui sono collocati.
Per tenere basso il livello di questo inquinante bisogna che i sistemi di riscaldamento e i camini siano puliti; è quindi molto importante che ogni anno, prima che si accendano i caloriferi, vengano in casa dei tecnici esperti a controllare che vada tutto bene.
È possibile scongiurare pericolose intossicazioni dicendo ai vostri genitori di seguire questi consigli:
• non utilizzare forni e fornelli a gas per il riscaldamento della casa;
• non bruciare legna di carbone dentro casa;
• essere sicuri che i fornelli e le stufe abbiano uno sfogo verso l'esterno ed un sistema di aspirazione senza fughe;
• non usare stufe a kerosene in spazi chiusi senza aerazione;
• non lasciare mai un automobile accesa dentro un garage o comunque uno spazio chiuso.
Esistono dei rilevatori di monossido di carbonio che possono essere utilizzati come ulteriore strumento di prevenzione, da affiancare alle norme precauzionali fornite. I rilevatori di questo inquinante devono avere i certificati di garanzia, per essere sicuri del buon funzionamento.
Per una migliore sicurezza durante le ore notturne, i rilevatori dovrebbero essere posti nelle vicinanze delle camere da letto delle abitazioni.
I problemi riguardanti la qualità dell'aria non possono avere una risposta immediata con azioni a breve termine, ma i singoli cittadini, una volta consapevoli della situazione, possono e devono dare il loro contributo nell'attenuare le emissioni, e ridurre in questo modo il danno che ne ricevono di ritorno.
Più in generale, bisogna essere coscienti del fatto che anche noi possiamo fare del nostro meglio per migliorare le condizioni dell'aria. Non bisogna dare la colpa solo all'industria, perché essa produce ciò che noi, comprando, dimostriamo di gradire.
In fondo alcune buone abitudini ci aiutano a rendere i luoghi in cui viviamo più piacevoli e salutari. Ecco un elenco delle regole che tutti dovremmo imparare a seguire.
Volete inquinare meno? Consigliate ai vostri genitori la Termodieta!
Le famiglie italiane spendono in media 1500 euro annui per l'energia in casa (2% in illuminazione, 5% in cucina gas, 15% in acqua calda e il 78% in riscaldamento).
Nei prossimi paragrafi troverete una serie di piccoli consigli che possono diventare per voi bambini degli esperimenti interessanti e per i vostri genitori degli ottimi aiuti per far passare il consumo energetico della vostra casa da 3961 KWH a 2.315 KWH. (Dati Green Cross Onlus).
- regola la temperatura interna a non più di 19°
- durante le ore notturne tieni chiuso il riscaldamento o negli ambienti più freddi regola il termostato a non più di 16°.
- è meglio far isolare il tetto e le pareti della casa per ridurre le dispersioni di calore.
- fate installare a casa finestre con i doppi vetri e guarnizioni per evitare filtrazioni d'aria esterna.
Devi, infatti, sapere che la presenza di fessure da cui esce il calore equivale a vivere con un buco di un metro quadrato nella parete di casa!
- Come abbiamo già detto prima è molto importante tenere in efficienza i termosifoni e soprattutto non coprirli con mobili e tende.
La maggior parte della nostra energia deriva dai combustibili fossili che inquinano l'aria; anche le centrali elettriche quindi inquinano, poiché bruciano combustibili fossili per generare elettricità. Quindi anche un buon uso della luce in casa può rappresentare un intervento da parte del cittadino facilmente attuabile. Spegnere le luci quando le stanze non sono occupate e utilizzare lampadine a risparmio energetico: ecco dei semplici accorgimenti che tutti possiamo applicare!
Come comportarsi infine con il frigorifero e con il congelatore? Entrambi devono essere collocati preferibilmente in luoghi freschi ed asciutti. Ricordatevi poi di non tenere la porta aperta per troppo tempo e di non introdurre mai vivande o bevande calde. Ciò provoca condensazione con formazione di ghiaccio, conseguentemente sale il consumo d'energia.
Curiosità: bambini lo sapete che se fate la torta con la nonna potete spegnere il forno poco prima della cottura continuando a fruttare il calore residuo? Provate!
Se poi avete un forno a microonde preferitelo a quello tradizionale perché oltre a consumare la metà, non ha bisogno del preriscaldamento e conserva intatte le proprietà nutritive dei cibi. Quante scoperte!
A differenza d'altri beni di primaria importanza, come il petrolio, il rame o il grano, l'acqua non è sostituibile nella maggior parte dei suoi impieghi e non è economicamente conveniente il suo trasporto a distanze superiori a qualche centinaio di chilometri.
A causa della crescita delle attività umane, la disponibilità d'acqua potabile per persona sta diminuendo. La negazione sempre più diffusa del diritto all'acqua ha conseguenze terribili. All'inizio del terzo millennio si calcolava che oltre un miliardo di persone non avesse accesso all'acqua potabile e che il 40% della popolazione mondiale non potesse permettersi il lusso dell'acqua dolce per una minima igiene.
Inoltre il World Water Development Report dell'UNESCO nel 2003 indica chiaramente che nei prossimi vent'anni la quantità d'acqua disponibile per ogni persona diminuirà del 30%.
Voi bambini vi starete chiedendo: e noi cosa possiamo fare?
Potete fare molto di più di quello che credete; ad esempio:
- quando utilizzate l'acqua per una doccia o per lavarvi i denti, cercate di utilizzarla con rispetto non facendola scorrere inutilmente.
- Se il vostro lavandino "perde" non aspettate che scavi nella ceramica per ripararlo! Poche gocce in un giorno fanno migliaia di litri l'anno!
- Dite a mamma e papà di far installare uno sciacquone a risparmio: dopo che avete fatto i vostri bisogni è igienico tirare l'acqua ma è sbagliato gettare 30 litri d'acqua quando ne possono bastare meno!
- quando aiutate la mamma a fare la lavatrice e la lavastoviglie ricordatele che queste devono essere utilizzate a pieno carico. Attenzione anche alla temperatura del lavaggio: un ciclo di 30° richiede 80 litri, a 90° il doppio.
Imparate dunque che le alte temperature consumano di più e non servono a nulla.
- Lo sapevi che non per ogni operazione in cucina è necessario l'uso di un apparecchio elettrico, anche perché spesso non sono subito a portata di mano e rimangono rinchiusi ed inutilizzati nella credenza. Prima di comprare un'elettrodomestico bisogna quindi pensare a quanto effettivamente serve: l'acquisto è ripagato solo da un loro frequente utilizzo.
- quando devi far bollire l'acqua per preparare un tè o un caffé è più economico con la macchina del caffé!
- come cuocere le uova? Sicuramente è più economico con un apparecchio specifico che sul fornello, ma se volete divertirvi, la procedura può essere simulata (tranne lo spegnimento automatico): provate ad utilizzare solo una tazza d'acqua e bollite le uova nel vapore, si risparmia tantissima energia!
- se avete un tostapane preferitelo al forno, si risparmia anche in questo caso energia.
- il frullatore a mano se usato frequentemente è pratico, perché sempre pronto e facile da pulire, e inoltre consuma poca energia, dato il breve tempo d'utilizzo.
- gli apparecchi a batteria dovrebbero essere sempre allacciati alla presa della corrente. Se sono necessarie le batterie si consiglia di utilizzare quelle ricaricabili.
-dopo aver visto la televisione o dopo aver ascoltato lo stereo evitate la funzione stand-by: nell'arco di un intero anno anch'essa comporta uno spreco di energia
.1. Guidare meno e meglio: meglio usare la bicicletta e andare a piedi, piuttosto che prendere la macchina.
Sappiamo bene che inquina. Andate a scuola ed a trovare i vostri amici in bicicletta e utilizzate il più possibile i mezzi pubblici. Invitate anche la vostra famiglia a riflettere bene prima di effettuare uno spostamento, magari questo può essere fatto senza usare la macchina!
Anche il trasporto merci provoca inquinamento, per cui è consigliabile acquistare beni prodotti nei luoghi in cui si vive: per esempio le arance provenienti da paesi stranieri spesso non sono più buone di quelle coltivate da noi, e in più acquistandole favorite il loro commercio e il loro trasporto su mezzi inquinanti.
Pensiamo inoltre a quando mangiamo un hamburger nelle grandi catene di fast food: paghiamo pochi soldi ma il conto ambientale è davvero salato!
Per produrre molta carne infatti servono molte mucche che a loro volta hanno bisogno di grandi pascoli , che vengono realizzati mediante deforestazione e cancellazione di culture pre-esistenti, spesso con l'appoggio di governi locali corrotti.
Cerchiamo allora di pranzare in luoghi che servono, se non prodotti locali, almeno regionali o italiani. Consumando un pasto con prodotti locali e di stagione si risparmia energia e si producono la metà delle emissioni di gas ad effetto serra come l'anidride carbonica!
Politiche di mobilità sostenibile.
Esistono esperienze poco collaudate in Italia ma in crescita in molti paesi europei come il car-pooling, una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto e di contribuire alla riduzione dell'inquinamento. I suoi vantaggi sono:
- Essendo le autovetture progettate per un minimo di 4 o 5 occupanti e solitamente utilizzate dal solo guidatore, il concarreggio potenzialmente potrebbe migliorare la congestione del traffico riducendo il numero di veicoli in circolazione e senza abbisognare d'investimenti in nuove infrastrutture.
- Risparmio economico in termini di costo pro-capite di carburante, olio, pneumatici, pedaggi, costi di parcheggio ecc. ecc.
- Riduzione dell'inquinamento sempre a causa del minor numero di mezzi in circolazione.
- Miglioramento dei rapporti sociali tra le persone.
Un altro servizio di mobilità sostenibile è il car-sharing che permette di utilizzare un'automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio, e pagando in ragione dell'utilizzo fatto.
2. Prestare più attenzione a come e a che cosa si respira: Abituati a respirare col naso che è un filtro molto importante, fai ginnastica per rafforzare i muscoli respiratori, non dormire con piante verdi in camera che di notte possono liberare anidride carbonica. Appena puoi organizza con i tuoi genitori delle gite all'aria aperta in luoghi, fuori dalle città, dove poter respirare aria pura. Cerca di star lontano dal fumo prodotto dai fumatori.
È importante che siate tutti a conoscenza di quello che bisogna fare per poter aiutare l'aria a rimettersi in salute. Se conoscete qualcuno che non sa queste cose, insegnategli quello che avete imparato, così sempre più persone potranno dare il loro aiuto per far diminuire l'inquinamento atmosferico.
3. Acquistare pensando alla natura: Hai mai pensato che tutto ciò che acquisti, o compri con mamma e papà, diventerà un rifiuto o produrrà inquinamento?
La cosa migliore da fare è unire le forze e ricordarsi quando si fa la spesa di acquistare prodotti i meno possibili inquinanti, dall'acqua alla casa.
Ad esempio quando andate al supermercato munitevi di borse in cotone, comode e resistenti, e utilizzate il meno possibile sacchetti di plastica.
Evitate di comprare prodotti freschi, come la frutta e la verdura, già imballati: il loro imballo è già rifiuto!
Per farvi capire al meglio quello appena detto, guarda la tabella di seguito e scopri quanto impiegano in "cifre" i nostri rifiuti, se gettati nell'ambiente, a biodegradarsi.
Un ultima cosa: diffondi questi dati fra i tuoi amici e conoscenti: il passaparola è il miglior modo per aiutare l'ambiente!
Fazzolettino di carta | 4 settimane |
Giornale | 6 settimane |
Maglia di lana | 10 mesi |
Rivista (periodici) | 10 mesi |
Sigaretta (mozzicone) | 2 anni |
Chewing-gum | 5 anni |
Barattolo di latta | 50 anni |
Contenitore di polistirolo | 50 anni |
Lattina di alluminio | 100 anni |
Sacchetto di plastica | 500 anni |
Tessuto sintetico | 500 anni |
Bottiglia di plastica | Fino a 1.000 anni |
Bottiglia di vetro | Tempo indeterminato… |